Quando si parla di sistemi di depurazione acqua si intendono tre diverse tecniche per trattare l’acqua e renderla adatta e sicura per il consumo umano.
Sempre più spesso in contesti domestici, lavorativi, alberghieri e medicali si stanno diffondendo i depuratori, sistemi di depurazione acqua che oltre ad avere conseguenze positive sulla salute dell’uomo permettono di risparmiare sull’acquisto delle bottiglie di plastica e di non impattare in alcun modo sull’ambiente.
Tra le tecniche sfruttate dei depuratori ne figurano tre principali, che differiscono per la capacità di filtrazione:
- microfiltrazione
- ultrafiltrazione
- osmosi inversa
Come funzionano questi sistemi? E quali differenze ci sono? Noi di ArteAcqua abbiamo dedicato questo approfondimento proprio alle differenze tra i vari sistemi. Entriamo subito nel vivo dell’argomento.
Depurazione acqua: 3 tecnologie
L’acqua che scende dal rubinetto, per quanto possa essere controllata dal gestore della rete idrica, può sempre presentare tracce di altre sostanze più o meno dannose. Scorrendo nelle tubature l’acqua per sua natura attrae a sé ogni cosa, comprese le sostanze inquinanti, chimiche e non, immesse dall’uomo nell’ambiente.
I moderni sistemi di filtrazione permettono fortunatamente di rendere di nuovo l’acqua pura, adatta a scopi alimentari. La mission di ArteAcqua è proprio questa: fornire ai propri clienti dei macchinari sicuri che migliorino la loro qualità di vita.
Microfiltrazione
Tra i tre sopra citati si tratta del metodo di depurazione più blando perché agisce esclusivamente sui batteri dell’acqua, sul cloro e sui suoi derivati. In sostanza la microfiltrazione aiuta a migliorare considerevolmente il gusto dell’acqua potabile e per questo è un sistema più adatto a quei luoghi in cui l’acqua che scorre dal rubinetto è già di buona qualità.
Il depuratore a microfiltrazione è costituito in genere da due membrane: un primo filtro da 10 micron che elimina i sedimenti più grossolani e un secondo filtro ai carboni attivi da 0.2 a 5 micron che blocca il cloro e i suoi sottoprodotti.
Ultrafiltrazione
Andando su prodotti più performanti e filtranti, sicuramenti i depuratori che sfruttano il metodo della ultrafiltrazione sono più efficaci non solo per eliminare il cloro ma anche per bloccare i contaminanti organici. Le due membrane di cui è dotato un depuratore di questo tipo ha una porosità tra o 0.01 e 0.1 micron.
I filtri ad ultrafiltrazione sono in grado di bloccare batteri, virus, endotossine, pesticidi e altri elementi chimici. Hanno inoltre la grande capacità di separare l’acqua da oli e grassi.
Nel catalogo ArteAcqua sono presenti i depuratori ad ultrafiltrazione della linea Ninfea, installabili sotto il lavello e dotati di sistemi UV antibatterici.
Per approfondire ulteriormente la questione vi rimandiamo direttamente a questo articolo dedicato.
Osmosi inversa
Tra i depuratori di ultima generazione ci sono quelli a osmosi inversa. L’osmosi non sfrutta il principio della filtrazione ma piuttosto della separazione delle sostanze. Le membrane osmotiche sono ricche di piccolissimi fori che fanno passare solo l’acqua e pochi altri minerali.
Da questo processo l’acqua ne esce con un residuo fisso più basso, più sicura e libera da ogni sostanza dannosa.
I depuratori ArteAcqua ad osmosi inversa sono dotati di una particolare tecnologia, Fv System, che permette di ridurre a 2 il numero dei raccordi idraulici che collegano il depuratore all’impianto idrico domestico. Inoltre la nostra linea si compone di pezzi da incasso, da sottolavello o veri e propri pezzi di design da sopra banco che costituiscono un complemento d’arredo. Dalla linea Ninfea classica a quella che integra anche un frigogasatore. O ancora la linea Diva che integra anche lampade UV e trattamenti nanotecnologici, per una purificazione da virus e batteri.